Ogni giorno, nel mercato immobiliare (da qui in poi abbreviato: Savana) quando il sole sorge, una nuova agenzia apre.
Ogni giorno, nella Savana, quando il sole sorge, una zia sa che dovrà regalare una bella pianta al nipote, per l’inaugurazione. Oppure un pollo da fare al forno. In campagna si usa così. Ma pure in città.
Ogni giorno, nella Savana, quando il sole sorge, una agenzia con tre belle piante all’ingresso è costretta a offrire dolcetti gratis per attirare un po’ di clienti. Per mostrare loro che quella è, sì, la centesima agenzia sullo stesso marciapiede, ma che è tutta un’altra storia.
Perché? Per il marchio? Database? Prezzi? Competenze? Servizi offerti? No, quello è e resta uguale.
Perché: “Da noi il cliente è al centro”.
Tale simpatica formulazione ci ha stancato al punto che ogni volta che ne vediamo una, cambiamo il suddetto marciapiede.
Il problema, infatti, è che i signori non spiegano al centro DI COSA verrà messo il cliente.
Vai a vedere che si tratta del centro di una rissa. O forse un centro di ascolto? Il centro di una gang bang banale? Probabile, almeno in metafora. Un centro di gravità permanente?
Molto più spesso, il cliente è messo al centro dei propri guadagni. Propri, nel senso di quelli dell’agenzia. Non ritorniamo ancora una volta sul perché sia giusto guadagnare bene quando si è svolto bene il proprio lavoro. Il marcio comincia molto prima: quando si considera lo sventurato che ha messo piede nella tua agenzia solo ed esclusivamente come un cliente.
È questa la contrapposizione che non dovrebbe esistere: il cliente da una parte, l’agenzia dall’altra. O – ancora peggio – tutto intorno a lui (a percularlo).
E se i clienti sono due? Uno che vende casa, e l’altro che la compra? A chi tocca la periferia, a chi il centro?
Diffidate da chi abusa dei concetti sterili.
Molto probabilmente vorrà abusare anche di voi.
MORALE: Non importa che tu sia la zia o il titolare, se sei un pollo – o ti comporti da tale – verrai spennato entro tre mesi.
DESIDERAre Property Finding – Da noi il cliente non è al centro. Perché non è un cliente: è una persona. E quindi ci sta al fianco, perché è lì che ci mettiamo noi: al suo fianco e sempre nei nostri pensieri.
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