Continuano le avventure di Pinocchio alla ricerca della casa dei sogni. In questa puntata: Lucignolo, il Gatto e la Volpe. Se ti sei perso la prima parte, fai clic qui.
Nel frattempo, Pinocchio era in compagnia di Lucignolo.
– Sei sicuro che sai come si fa a comprare una casa?
– Ma certo, che ci vuole? Tutti con il terrore: la casa di qua, la casa di là. È una roba come tutte, la vedi la scegli e la compri: ecco fatto!
– E come fai a sapere se è una buona casa?
– Ma si vede! Se c’è una crepa non la prendi, se non c’è è perfetta! Che ci vuole?
– Perché non andiamo in agenzia?
– Agenzia, Pinocchio, che siamo nel 2016? Oggidì c’è l’internet! Di case ne trovi a zilioni, basta sapere come cercare. E se permetti io ci so fare.
– Vabbè un giro me lo faccio comunque.
– Ok io intanto imposto i parametri… Stanze… bagni…
Pinocchio si avviò verso il centro. C’erano agenzie a ogni marciapiede, una in fila all’altra, tutte arredate uguali, tutte con le stesse case e tutte con dei prezzi impossibili.
In un vicolo del centro vecchio, i suoi passi si fermarono davanti all’ennesima agenzia. Da lontano sembrava come le altre, ma da vicino era un po’ più cadente. Aveva dei volantini in vetrina che parevano stracciati da un giornale di annunci di un altro franchising. Le cifre, inoltre, erano tutte coperte da un tratto di penna nera. Un insegna, sulla porta, diceva “preZi boni”.
– Buongiorno – disse Pinocchio infilando la testa oltre l’uscio. C’era un odore strano nell’aria, come di chiuso.
– ‘giorno – disse un grosso gatto dagli occhi gialli, senza alzare lo sguardo dal giornale – prendiamo il 9%, niente sconti, tutto in anticipo, se poi non conclude sono fatti suoi.
Pinocchio pensava non si riferisse a lui, e si avvicinò mesto al tavolo dove sedeva il felino. Il silenzio riempì la stanza per una trentina di secondi, interrotto solo da un lento sibilare ritmico, poi l’occhio del gatto tornò a posarsi sul burattino, che si sentì autorizzato a parlare.
– Io starei cercando una casa…
– Forse… forse ne abbiamo una che fa al caso suo. Qui alla Foxes & Cats abbiamo occhio per i clienti, sappiamo cosa serve loro prima ancora che ce lo dicano.
– Infatti io vorrei una casa con…
– Non c’è bisogno, non c’è bisogno. So già tutto. Abbiamo un fantastico appartamento a un prezzo davvero speciale. Le dico una sola parola: PA-NO-RA-MI-CO!
– Uao! Panoramico! A che piano è?
– È un seminterrato, in realtà.
– Ma…
– C’è un finestrino in alto, uno solo, nel ripostiglio, se non mette niente sugli scaffali da lì si vede una porzione di cielo! Che cosa c’è di più panoramico di una notte stellata?
– … Il cielo… mi è sempre piaciuto un sacco! E il bagno, ce l’ha il bagno? – chiese Pinocchio con gli occhi sognanti.
– Il bagno… dici che ci dev’essere, eh? Che domande, certo che ha il bagno!
– No, perché quando sarò un bambino vero, ho intenzione di cominciare a lavarmi! – a queste parole il naso di pinocchio si allungò.
– Ah, un bagno per lavarsi! Altroché, un bagno fantastico, con un intero lavandino! Che funziona anche come lavello per la cucina, così si risparmia l’acqua. Un magnifico aspiratore compreso nel prezzo, poi, ti darà tutto l’ossigeno di cui hai bisogno, ma che dico… forse anche qualcosina in più! E se lo spegni e ci appoggi l’orecchio sopra – disse sottovoce il gatto, sporgendosi sulla scrivania verso Pinocchio – si sente il mare!
– Uao, una casa sul mare! La prendo!
– Fantastico, sono ventimila di anticipo.
– Ma… io… cioè… non ho proprio soldi per l’anticipo. Devo ancora firmare per il mutuo ma la banca mi finanzia il 100%, eh, parola del direttore. Però il perito deve prima vederla e fare il…
– AAAH! Ma quale perito e perito! Giovanotto, non abbiamo tempo da perdere qui. Questa casa la vogliono tutti in città, ho già altri clienti … – disse facendo una lunga pausa – …che mi pregano di venderla a loro per un prezzo tre volte superiore a quello che posso fare a te!
Di nuovo una pausa.
-… altri clienti… – con un tono di voce più alto del normale.
– CLIENTI! – e diede un grosso pugno ad una porta di legno dietro la sua scrivania. Si sentì un rumore di cose che cadono alla rinfusa. Dalla stessa porta ne uscì una volpe fulva, alta e magra, con tutto il manto schiacciato da un lato e gli occhi gonfi di sonno.
– I clienti dormono a quanto pare… – continuò il gatto con una vocina stridula e tutto il pelo ingrifato.
– No è che stavo… yawn… – disse sbadigliando – lascia perdere. Vorrei la casa che sta vendendo a questo giovanotto per tre volte il prezzo che ha fatto a lui, grazie. – E scivolò lentamente con la testa su un tavolino, chiudendo gli occhi.
– No! No! No! Quella è la mia casa! – disse Pinocchio balzando sulla sedia e scuotendo la volpe, che con fastidio tentava di riappisolarsi
– Mi spiace…
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