>> Se la smettessero di fare di tutta l’erba un fascio sarebbe tutto un altro vivere…

>> Di chi parli?

>> Dei clienti che assimilano noi a “quelli là”.

>> Ma “quelli là” chi, esattamente?

>> Quelli là, quelli che non sono capaci, che dicono di fare gli agenti immobiliari ma non è vero… braccia rubate all’agricoltura, ecco cosa sono!

 

Conosci la situazione, vero? 

Se sei qui come collega, se lavori nel mercato REAL ESTATE condividendo il nostro stesso ardore, sai di cosa stiamo parlando. 

Ancora alle battute iniziali di un colloquio con un nuovo potenziale cliente, percepisci subito la sua diffidenza. La senti, la fiuti, gliela leggi in faccia. E la cosa più fastidiosa è che tali sospetti, in molti casi, non derivano solo e soltanto da luoghi comuni o voci di corridoio, ma sono frutto di esperienze dirette, di fronte alle quali è difficile controbattere. E soprattutto non serve.

Quindi?

Possiamo cambiare la percezione che il mercato ha di noi? Del nostro settore? Della professionalità degli operatori?

No. O meglio: non grazie a un post, né a qualche consiglio. Unfortunately, la bacchetta magica non c’è. Per cambiare davvero la percezione diffusa che le persone hanno degli agenti immobiliari, occorre che il settore cominci a darsi una regolata, per esempio tagliando fuori i professionisti che lo rovinano… 

Per oggi, però, proviamo a immaginare qualcosa che, in concreto, possiamo già fare perché – se non tutto il mercato –  almeno chi abbiamo di fronte, capisca che noi non siamo come quegli altri che non gli sono piaciuti. Come?

Stabiliamo con il cliente di cosa ha bisogno, e perché ed entro quanto: in un concetto, definiamo – meglio se nero su bianco – le sue aspettative.

Dichiariamo cosa offriamo, quali servizi possiamo garantirgli. E quali no.

E a quale costo.

Se occorre, spieghiamo il delta tra le nostre fee e le altre.

Non facciamo promesse che nessuno potrebbe mantenere.

E, infine, se vogliamo che il mercato riconosca noi e la nostra competenza, impariamo, noi per primi, a riconoscere il mercato. Anche a costo di dire qualche no.

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