Se un maschio dice che per mestiere fa felici i suoi clienti e che le sue tariffe sono alte così come le prestazioni gli diciamo Bravo! Se lo dice una femmina, facciamo Ohibò.
Se un maschio dice che per lavoro deve capire, interpretare e soddisfare i desideri di chi lo sceglie, ci leviamo il cappello. Se lo dice una femmina, alziamo il sopracciglio.
Se un maschio racconta che sono le donne a cercarlo, gli diciamo Sei un grande! Se lo dice una femmina, facciamo Apperò! E “Contenta tu”.
Se un agente immobiliare maschio batte i marciapiedi, è normale. Ma se lo fa una femmina…
Se un agente immobiliare maschio racconta di aver soddisfatto anche più di un cliente per volta, è un grandissimo professionista. Se lo dice la femmina, ehm…
– E le quote rosa?
– Le quote rosa?
– Sì, le quota rosa, hai parlato dell’agente modello base (l’australopiteco) e anche del dandy ma ancora niente sulle quota rosa e penso che magari le nostre quote rosa potrebbero restarci male e pensare che ne so, che non ci importi.
– Ok. Fermati che ti spiego perché non abbiamo ancora parlato di quote rosa e perché NON ne parleremo.
Perché per come la vediamo noi non ha senso tirare in ballo una questione di sesso, non quando il punto è essere o meno professionali, avere più o meno (oppure affatto) sale in zucca, lavorare per il bene del mercato, fare le cose come dio comanda, trovare le case che i nostri clienti DESIDERANO.
NON:
farlo da maschi
né farlo da femmina.
Che poi il modo di lavorare di un maschio sia diverso da quello di una femmina, okay, ci sta magari perché una femmina deve andare a prendere i figli o i cani all’asilo (ma pure i maschi, eh),o perché una femmina deve cucinare (ma non ci risulta che i maschi non lo facciano), o, ancora, perché una femmina almeno tre giorni al mese è indisposta e allora sai, insomma, sono questioni biologiche… così come, per continuare con i luoghi comuni, le femmine sono multi-tasking per eccellenza e i maschi piagnoni.
Be’, signore e signori, fare l’elenchino .xls delle differenze tra i grembiuli azzurri e quelli rosa è un po’ come dire che qui una volta era tutta campagna.
Qui, qui dove sto io e pure là dove state voi.
Le differenze ci sono?
Forse sì e forse no.
Ma, credetemi, sono più i punti di contatto.
Ecco perché no, no e ancora no: non ci interessa proprio parlare di un modello di agente immobiliare femmina.
Anche perché se abbiamo puntato il faro sulla fenomenologia è – ancora una volta – per parlare e farvi pensare a un modo di intendere il mestiere che abbiamo scelto di fare nel modo che abbiamo deciso di seguire.
Il nostro mestiere fa sudare
fa battere il cuore forte
può perfino far girare la testa
e a volte pure altro,
ma no, non ha niente a che vedere con il sesso.
😉
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